25 Ocak 2008 Cuma

Turchia

La Repubblica di Turchia (in turco Türkiye Cumhuriyeti) è uno stato il cui territorio comprende l'estrema parte orientale della Tracia, in Europa, e la penisola dell'Anatolia, cinta a sud dal Mar Mediterraneo, ad ovest dal Mar Egeo, a nord-ovest dal Mar di Marmara ed a nord dal Mar Nero, tradizionalmente considerata la propaggine più occidentale del continente asiatico. La Turchia confina a nord-ovest con la Grecia e la Bulgaria, a nord-est con la Georgia, ad est con l'Armenia, l'Azerbaijan e l'Iran, a sud-est con l'Iraq ed a sud con la Siria.
La Turchia si estende su una superficie di 780.580 km², e nell'ultimo censimento (2002) è risultata avere 67.308.928 abitanti, professanti perlopiù la religione musulmana; sono presenti piccole minoranze cristiane (soprattutto ortodosse, ma anche cattoliche) ed ebraiche, mentre poco diffuso è l'ateismo.
La capitale è Ankara, una delle tre grandi città turche insieme a İzmir e İstanbul; quest'ultima è la più grande metropoli del paese, nonché il maggior centro industriale e commerciale.
Lingua ufficiale è il turco, ma sono presenti moltissime minoranze linguistiche.
La moneta ufficiale è la lira turca. Il presidente della Repubblica Turca è attualmente Abdullah Gül, mentre il primo ministro in carica è Recep Tayyip Erdoğan.
Geografia
La Turchia è due volte e mezzo più estesa dell'Italia, una penisola circondata dal Mar Nero a nord, dal Mar Mediterraneo a sud e dal mare Egeo a ovest. A nord-ovest invece si trova il Mar di Marmara. Il territorio asiatico confina con la Georgia, l'Armenia, la Repubblica Autonoma di Nakhchivan, l'Iran, l'Iraq e la Siria. La parte europea del paese confina con la Grecia e con la Bulgaria.
La Turchia è occupata da un maestoso fascio di catene montuose che vanno da est ad ovest: i monti Pontici ((Karadeniz Sıradağları) e i monti del Tauro. La massima elevazione è raggiunta dal monte Ararat (5165 m s.l.m.); altre montagne sono l'Elmadag, il Karabuk e il Bozdaglar. La catena montuosa dell'Abant Daglari (altitudine massima 1.794 m) si trova nella parte settentrionale del paese. Tra le vette del paese va annoverato anche il vulcano Erciyes Dağı, oramai spento.
I fiumi più importanti sono il Tigri e l'Eufrate, a cui si aggiungono il Meriç, l'Ergene e il Gediz.
Il territorio si suddivide in tre diverse zone climatiche: sulla costa del Mar Mediterraneo si hanno estati molto calde e inverni miti, sulle montagne del Tauro il clima è più umido, mentre il resto del paese ha un clima più caldo e secco
Storia
Età antica e Medioevo
La Penisola Anatolica è stata la culla di una moltitudine di civiltà e di organizzazioni statali durante tutto il corso della storia dell'umanità. Tra le varie civiltà che vi si svilupparono nell'antichità, ricordiamo gli Ittiti, i Frigi, i Traci, i Lidii, gli Armeni e gli Elleni. Incorporata negli Imperi Persiano, Macedone, Romano e Bizantino, l'Anatolia ne seguì le vicissitudini, finché non fu invasa da tribù di etnia Turca a partire dall'XI secolo, a seguito della vittoria sull'esercito Bizantino ottenuta nella battaglia di Manzicerta dal condottiero Alp Arslan. I coloni Turchi furono presto unificati sotto il vessillo della tribù dei Turchi Selgiuchidi, i quali fondarono una fiorente e potente organizzazione statale, distrutta però nel corso delle grandi invasioni Mongole.

Ephese

La conquista ottomana
Nel corso del XIV e del XV secolo un'altra tribù Turca, quella degli Ottomani, riuscì ad imporre la sua egemonia oltre che in Anatolia anche in Grecia ed in buona parte della Penisola Balcanica, espansione coronata dalla conquista di Costantinopoli da parte del sultano Mehmet il Conquistatore (in Turco Fatih Sultan Mehmet).
Sotto i suoi successori l'Impero Ottomano continuò una politica di espansione che lo portò ad essere alla metà del XVI secolo, durante il regno del sultano Solimano il Magnifico, la prima potenza militare ed economica d'Europa e del bacino del Mediterraneo. Con Mehmet III (1566 - 1603) l'impero subì i primi insuccessi.

Fine dell'Impero e nascita della Repubblica

Immagine satellitare della Turchia
Iniziò pertanto una decadenza politica e militare dell'Impero Ottomano, etichettato ad un certo punto come Il malato d'Europa, decadenza che culminò al termine della Prima Guerra Mondiale con la sua dissoluzione e la spartizione delle residue province tra le potenze vincitrici.
In questo contesto emerse la figura di Mustafa Kemal, un ufficiale del disciolto esercito Ottomano, eroe di guerra per il ruolo avuto nella battaglia di Gallipoli, che riuscì a coagulare attorno a sé un esercito di resistenza che con una serie di vittorie liberò la Penisola Anatolica dagli eserciti delle potenze occupanti. La Repubblica Turca fu quindi fondata nel 1923, e Mustafa Kemal ne divenne il primo Presidente, carica che mantenne fino alla morte; sotto la sua guida ed i dettami della sua dottrina, il cosiddetto Kemalismo, la Turchia venne trasformata in uno stato moderno e secolare, sullo stampo delle democrazie occidentali.
Tra le varie riforme attuate da Mustafa Kemal sicuramente la più importante è quella linguistica (riforma linguistica turca), mediante la quale la lingua turca fu epurata dai prestiti arabi e persiani per introdurvi parole di origine turca o di nuova formazione. Importante fu inoltre l'adozione di una variante leggermente modificata dell'alfabeto Latino, più adatto alla lingua turca che, presentando otto vocali, mal si prestava ad essere scritta tramite l'alfabeto arabo. Durante la presidenza di Kemal inoltre venne imposto l'uso del cognome in sostituzione dell'uso orientale del patronimico (per l'occasione il parlamento Turco onorò Mustafa Kemal con il cognome Atatürk, in Turco Padre dei Turchi) ed il suffragio universale fu esteso anche alle donne (che in molti paesi europei non godevano ancora di questo diritto). Mustafa Kemal, inoltre, per modificare l'immagine del proprio paese, invitò il popolo a vestire abiti occidentali (senza tuttavia proibire l'uso di quelli tradizionali, fatta eccezione che per il fez, tipico copricapo turco che aveva sostituito il turbante nel XIX secolo).

Dalla seconda metà del XX secolo ad oggi
La Turchia non partecipa alla seconda Guerra Mondiale. Nel 1951 entrò a far parte della NATO, diventando uno dei paesi cardine dell'alleanza, con un esercito convenzionale secondo tra i paesi membri soltanto a quello degli USA. L'esercito Turco ha giocato un ruolo centrale nella storia moderna della Turchia, assurgendo a custode ultimo dei principi di laicità ed occidentalità, a volte arrivando addirittura ad interrompere la dinamica parlamentare con una serie di tre colpi di stato (1960, 1971, 1980) seguiti da brevi governi militari volti ufficialmente a ristabilire i principi del Kemalismo, in realtà, a parte il primo caso, a reprimere duramente l'opposizione sindacale e politica. Negli ultimi anni l'esercito Turco ha evitato il ricorso ai colpi di stato, però non ha mai rinunciato al suo ruolo di custode della Repubblica, come nel cosiddetto colpo di stato post moderno con cui alla fine degli anni '90 del XX secolo venne disciolto il partito islamico allora al governo. In particolare, lo Stato maggiore delle Forze Armate controlla le dinamiche politiche attraverso L'MGK (Consiglio di Sicurezza Nazionale), le cui "raccomandazioni" sono pressoché ineludibili da parte delle istituzioni politiche.
Gli ultimi governi della Turchia (paese membro del Consiglio d'Europa, paese associato alla Comunità Economica Europea dal 1963 e successivamente all'Unione Europea, con cui è in unione doganale dal 1996) stanno riformando ulteriormente lo stato per entrare nell'Unione Europea, a cui è ufficialmente paese candidato dal Consiglio Europeo di Helsinki del 1999. Nel 2005 sono iniziati ufficialmente i negoziati per l'ingresso nell'Unione Europea.

İzmir
Tra i vari problemi da risolvere oltre che l'adozione dell'acquis comunitario, ci sono: la questione del coinvolgimento Turco del Nord a Cipro del Sud, la cui parte settentrionale, sede di Repubblica Turca di Cipro Nord, fu protetto dall'esercito Turco dal 1974; la questione delle minoranze Curde, sfociata negli ultimi vent'anni del XX secolo in un'aperta ribellione dei terroristi del PKK, gruppo terroristico riconosciuto come tale dall'UE e dall'USA, contro la repressione dello Stato messa in atto con l'ultimo golpe, e continuata in maniera altrettanto dura fino ai nostri giorni ma soprattutto contro la politica iniziata da Mustafa Kemal, che ha negato il diritto a parlare lingue diverse dal turco. Con le ultime riforme costituzionali messe in atto dal governo Erdogan è stata concessa anche la libertà di parlare la propria madre lingua a tutti coloro che vivono in Turchia, come pure la libertà di professare liberamente ideologie come quelle anarchica e comunista.